Santo Crocefisso
INNO ALLA CROCE GLORIOSA
La croce gloriosa del Signore risorto
è l'albero della mia salvezza;
di esso mi nutro, in esso mi diletto,
nelle sue radici cresco,
nei suoi rami mi distendo.
La sua rugiada mi rallegra,
la sua brezza mi feconda,
alla sua ombra ho posto la mia tenda.
Nella fame l'alimento,
nella sete la fontana,
nella nudità il vestimento.
Angusto sentiero,
mia strada stretta,
scala di Giacobbe,
letto di amore,
dove ci ha sposato il Signore.
Nel timore la difesa,
nell'inciampo il sostegno,
nella vittoria la corona,
nella lotta tu sei premio.
Albero di vita eterna,
pilastro dell'universo,
ossatura della terra,
la tua cima tocca il cielo
e nelle tue braccia aperte
brilla l'amore di Dio.
(da un antico inno)
foto di Oliviero Ferri
foto di Natalino Sari
«Sull’origine autentica di questo sacro monumento... non si possono dare sicure e fondate notizie, ma se si interrogano i vecchi del paese, rispondono di aver sempre sentito da altri vecchi che questa bella scultura sia stata portata a Borghetto dalla acque del Sillaro, e che da queste sia stato levato per depositarlo nella chiesa parrocchiale».
L’immagine di Cristo è una magnifica scultura della prima metà del XVI secolo. Il corpo appare come scavato e slogato dal martirio mentre il volto, per contrasto, è dolce e sereno. Ma a caratterizzare l’opera sono soprattutto la capigliatura e la barba vere, che accentuano il realismo e l’identificazione tra Gesù e fedele.
A “salvare” il Santo Crocifisso di Borghetto è stata la devozione. Che nel Settecento toccò l’apice, grazie anche alla fama di immagine taumaturgica, che richiama molti fedeli.